martedì 11 dicembre 2012

Trilogia Lisergica : Cerchio dei Quattro

Aurore sanguigne nella piana di Nazca
alture di fuoco bloccano il passo
migliaia di occhi verdi
famelici
tentano di carpire
la rivelazione, nel suono dell'organo
del satiro dalla bocca bovina
fontane bianche ascendono al cielo
di melodia dionisiaca
riempiono l'etere,
tigri in preghiera
su altari alabastro
ottengono devozione, da consacrate messaline
vano esorcismo del fiato dell'Ade

Distaccata, ai piedi della grande scalinata
una candida fanciulla, dalla pelle notturna
osserva materna
i deliri del Suo amorevole pazzo
con lo sguardo lo guida
nel cerchio dei quattro
ove abbandonati a se stessi
barcollanti eroi danzano
sui testamenti sacri, di poeti e profeti passati
avvolti dalle fiamme del loro peccato
illuminando la valle di fioca cinerea speranza

L'inutilità e la carenza dell'espressione
dinanzi a poche gocce d'ambrosia lisergica

Trilogia Lisergica : Orologio Primordiale

Catapultato nelle bocche della Rift valley
l'alba e il tramonto si incrociano davanti ai miei occhi
squarciando il cielo, che cola di luce primigena
pioggia di teschi decomposti sulle pozze di sangue bollente
lo squarcio si apre, si allarga, brucia
circolarmente verso gli estremi si richiude
come una ruota di pelle di serpente
che strozza una scimmia triste
da un eternità

L'universo si rimpiccolisce nelle iridi
il grande ingranaggio nella mia mano
le mie dita lo strangolano
il tempo ritorna immobile
fuori dal giogo
della prima e dell'ultima scintilla

Trilogia Lisergica : Una Dolce Apocalisse

Carovane senza meta
di anime perdute per caleidoscopici sentieri
guidate da una voce
che nasce dall'ombra
vagando a occhi chiusi nella tempesta

Manipoli di pazzi visionari danzano
sui carnosi argini dell'abisso
trascinati da un vortice di nubi rosacee
penetrando nel tempo perduto
di ancestrali ragioni

Abbandonano le catene di sociali vestigia
per fluttuare leggeri e spavaldi
al cospetto dell'ultimo Re
che macchineggia l'umana coscienza
presentandogli il conto della sua arroganza

Una nuova era sorge nell'Eden riconquistato
dall'alto della loro saggezza
i profeti irradiano il globo di totale sapere,
conoscendo finalmente il suo vero scopo
la madre sfera esplode
abbagliando di estasi e fuoco l'intero universo

Le Campane

Quando senti le campane che chiamano
inizia a correre,
corri lontano
perchè la terra si squarcia
e i mostri che chiami per nome
non sono più soli

La ninfa che piange
sulle strade dei tuoi sogni
ha la tua stessa faccia,
preludio alla confessione,
quando la bellezza dorme
e respira vapori d'odio

Non avere paura
se ti senti strano
non è colpa tua
è solo l'universo che è inciampato,
ascolta il fluido rosa che gorgheggia

Quando senti le campane che suonano
nella tua mente,
è il martirio dei santi
e Dio non parla
non parla mai
anche lui ha paura del giudizio

Guardati nella sorgente della vergine
lì riflesso puoi vedere quello che non sei,
puoi vedere la tua gabbia
e l'eco che la spezza
puoi gettare un sasso, e finalmente esplodere

Cammino nella mia ombra,
perchè non si cancella ciò che non si tocca,
è il funerale di Prometeo
e suonano le campane