giovedì 16 agosto 2012

Quaderno dell'Inquietudine

Mi ci è voluto molto per comprendere le cause di questa mia irrefrenabile pulsione nel cercare di “aprire gli occhi” alle altre persone, di renderli consapevoli, di voler svegliare il loro senso critico ecc....poi la verità mi è balzata come di colpo, l'origine risiede nella mia voglia (neanche troppo inconscia) di distruggere il mondo e tutta l'umanità; provate voi a cercare la consapevolezza del funzionamento del vostro apparato respiratorio, provate a pensare a respirare, in poco tempo il vostro respiro diventerà affannoso, vi prenderà l'ansia. Qualunque gesto spontaneo, incoscio, automatico, vi diventerà difficoltoso se doveste attimo dopo attimo pensarlo,se doveste renderlo consapevole.
Poi mi rendo conto che è solo un altra delle mie illusioni, l'Asma, oltre che incurabile non è infettiva, non è trasmissibile....


Nei sentimenti basta una parola per fare la differenza fra inferno e paradiso.


Che senso ha parlare di plagio quando Jung dimostra che nell'inconscio di ogni individuo sono cristallizzati archetipi arcaici e collettivi?


Non ho mai conosciuto nessuno di minimamente interessante che non passi almeno al metà del tempo in lotta contro se stesso.


Delle sere quando avrei bisogno della forza di stare sveglio fatico a tenere gli occhi aperti, altre volte quando vorrei dormire non riesco proprio ad assopirmi...... è il desiderio ( o avere sempre il desiderio sbagliato?) la causa di ogni male.


Gran parte delle persone teme la solitudine e il silenzio perché non ha la forza di sopportare l'eco della moltitudine che gli urla dalle viscere.


Ed eccomi di nuovo solo, schiacciato dalla vita, senza te, che non mi aiutavi a sorreggerne il peso, ma mi cancellavi la forza di gravità.


Non è una caso che nell'estasi della sessualità il nostro respiro si faccia affannoso, come se sentissimo dentro di noi l'assenza di ossigeno; il Sospiro, tanto lontano dal respirare dei viventi, sintomo di quella vertigine, di quello stato anaerobico celestiale, che nel grembo materno ci dona quell'inarrivabile leggerezza antecedente alla condanna della nascita.


Se volete conoscere bene una persona chiedetegli quali sono i libri che ama. Apprezziamo più di tutti un libro o un autore quando si legge qualcosa che se avessimo avuto il talento o la voglia avremmo potuto scrivere noi stessi, perché parla di noi....




Il vero artista illuminato è necessariamente o un visionario, o un emarginato, o un incompreso, o un solitario; fa parte del suo essere, è una caratteristica intrinseca.
Non riesco (e da quello che leggo credo non vi riuscisse neanche Nietzsche) ad immaginare qualcuno che sia arrivato al “Vero” in una vita di successo sociale e adulazione come un D'Annunzio qualunque. La spaventosa bellezza della pura essenza non delizia né gli occhi né le orecchie ma lacera il petto....affermazione sacrosanta, ma devo smetterla di giustificarmi con certe illusioni.



Molte filosofie sono scuole di vita che hanno per maestri persone che non sanno vivere.


Nuova teoria sulla pazzia: l'uomo non è nato per vedere la “realtà delle cose”, qualora questo succede si è dei geni oppure dei pazzi.


Quando due persone si amano si assiste ad un annullamento dell'uno nell'altro, all'unione di due incompleti poli opposti, si abbandona la dualità per assistere alla nascita di un essere a sè stante, superiore, indipendente, che ha vita propria, e che irradia il mondo rendendolo paradisiaco agli occhi delle sue metà generatrici.


Ammiro i vecchietti del bar che pur col peso della loro esperienza riescono a stare insieme e divertirsi fra di loro. Io che neanche ad un terzo della loro età fatico a trattenere la nausea di fronte al genere umano.


Mi sono reso conto che la mia posizione preferita per dormire è quella fetale, e leggo ovunque che questa posizione viene assunta dalle persone nei momenti di inquietudine, fragilità, insicurezza. Penso invece che non lo facciamo per ricordare la sicurezza del grembo materno, ma per desiderarlo inconsciamente. Dopotutto cosa c'è di meglio di oziare beatamente nel posto più bello del mondo cullandosi in una paradisiaca non-coscienza.


Aver letto libri, saggi e teoremi non ci rende filosofi, le letture sono solo le fondamenta su cui costruiamo i nostri enormi e spaventevoli castelli.


Quando al risveglio il tuo primo pensiero è lo stesso che non ti faceva chiudere occhio la sera precedente capisci che i veri incubi non stanno nel sonno.


Sopra la testata del mio letto c'è una mensola malmessa, mal fissata al muro, con sopra grosse cianfrusaglie prese qua e là in giro per il mondo, di notte basterebbe un terremoto di media entità o un cedimento delle viti per farla crollare e spappolarmi la testa. Ma se da un lato questa cosa mi intimorisce, c'è una strana accidia che mi evita la premura di sistemarla o toglierla, e questa accidia mi inquieta non poco......Ma mi fa apprezzare ogni risveglio come una conquista o come un regalo del fato.




X mi attacava dicendo che la mia passione per la psicologia non era altro che una sadica voglia di scoprire le debolezze altrui, per poter in questo modo alleggerire il peso delle mie inestinguibili insicurezze, e che sbagliavo a divertirmi delle mie presunte analisi.
Io mi difendevo dicendo che, pur non avendo alcun sadico movente oltre alla semplice passione per una delle tante discipline che si occupano della coscienza umana, anche senza volerlo con l'esperienza avevo notato che la più profonda e insanabile tara che unisce tutti gli esseri umani è proprio l'insicurezza. Questa percezione scomoda della nostra fragilità e della nostra traballante figura che ci tormenta, e tutti tentano svariate tecniche (osservando le persone si potrebbero riempire parecchi manuali) per mascherare a se stessi e agli altri questo fastidioso sentimento, costruendosi un “armatura” per difendere il proprio debole Essere dagli attacchi esterni.
X:<E allora, visto che anche tu sei umano, e quindi implicitamente ammetti che anche tu qualche “tecnica”, qualche “scudo” lo usi, quale giustificazione avresti? Cosa hai tu di meglio degli altri che ti darebbe questo fantomatico diritto di “sbugiardarli” ?>
Che io sono consapevole e reo confesso, delle mie armature.....




L'Estasi è una condizione che è oltre il piacere, il piacere ne è conseguenza e possibile causa, ma non è l'Estasi. Confondere l'Estasi con il piacere è come confondere la vertigine con il volare.


La triste speranza di esplodere, scomparire, senza lasciare più traccia della propria esistenza, che non ha motivo ragionevole per essere ricordata, e contemporaneamente scrivere per coltivare un illusoria speranza di lasciare un segno nella storia dei lamenti....
Schizofrenica incoerenza della disperazione.


Lo stile di un artista consiste in nient'altro che vezzi, fissazioni, e stati d'animo che persistono e si ripetono nel tempo.


La gente beve o usa droghe, religioni, tecniche di meditazione ecc per dimenticare la proprie angosce e i propri problemi, io ho provato di tutto ma non sono mai riuscito a dimenticarmi.


Come se non bastassero le delusioni e l'insoddisfazione di un lavoro malpagato e per niente stimolante, ci tocca anche “vivere”.




Pessimisti sono quegli uomini che sono stati ripetutamente delusi dalla vita e dal mondo, chi non ha mai provato questa sensazione si dimostra privo del coraggio di sfidare Dio e privo del senso dell'assoluto.


Analizzare, scannerizzare, scomporre ogni proprio sentimento, illusione, convinzione, e particella, fino alla decomposizione “cosciente” della propria materia, con l'illusione di ritornare allo stato minerale e di ricongiungersi al nulla cosmico.
Maledizione di un saprofita pseudo-suicida masochista.




Se la natura non avesse potuto fare a meno di evitarci la tortura di avere una coscienza, avrebbe potuto almeno risparmiarci il fastidio del “senno di poi”.


La Felicità è come la droga, ti annebbia i sensi, ti fa star bene, ti convince che tutto sia bello e perfetto, poi quando finisce ti lascia vuoto, stordito, e spesso non riesci neanche a ricordare bene quelle sensazioni perché il tuo cervello addormentato dal piacere non è recettivo, creativo, e quindi rimane povero.
Il dolore e l'insofferenza, invece costringono a riflettere,elaborare, costruire, a muoverti, a fare qualsiasi cosa che possa cambiare la situazione in cui ti trovi, spinto da una strana forza, un irrefrenabile prurito provocato da milioni di tarme che ti rodono il petto, che ti costringono a lottare per trovare una via di fuga, per risolvere i problemi e raggiungere i propri desideri, come da sempre fanno gli uomini per cambiare se stessi e il mondo in cui vivono. Per questo è la sofferenza, la più grande ricchezza e il motore inesauribile dell'umanità e della storia.


Se la Felicità fosse permanente non avrebbe quelle caratteristiche celestiali che la contraddistingono, l'eccezionale per definizione non può essere routine, ontologia, norma. Non si può essere e definirsi santi se non si è mai incontrato un peccatore ecc . Chi si dichiara sempre felice confonde la felicità con la serenità, l'estasi con il piacere, la catarsi con la voluttà.... Chi si dichiara perennemente felice non ha mai provato la Felicità.


L'unico motivo per cui non l'ho ancora fatta finita è che sono un bambino dispettoso, godo nel trasmettere un po' del mio disgusto alle persone che incontro.




L'inconcludenza della filosofia è superata solo dall'inettitudine di chi la apprezza e di chi la scrive.




L'uomo non è fatto per essere felice, anche quando raggiunge ciò che desidera, si inventerà sempre nuovi desideri inderogabili e irraggiungibili, getterà al vento le proprie agognate conquiste e si incamminerà verso l'angoscia del Vorrei.

C'è qualcosa di artistico nell'ingranaggio dell'orologio. Ti lamenti che la lucidità ti costringe a vedere l'orrore, la disgustosa realtà delle cose, ma quando tu hai la visione del Tutto, hai la visione del meccanismo che regola l'universo, tu sei come un dio che non ha bisogno di adorazione, ma che dall'alto della sua dimensione può compiacersi nel vedere questa meravigliosa opera che si è fatta da sé, e da sola nella sua perfezione si preserva e si perpetua.


Il Divino, l'energia primordiale, il Bello, è in ogni cosa e in ogni essere umano, e la bruttezza, e il meschino, derivano dal fatto che non tutti ne sono consapevoli, e quindi non possono esserne manifestazione ed espressione. Per avere consapevolezza del proprio Essere si deve aver sofferto, e perché si soffre? Perché talvolta quell'energia è in eccedenza rispetto alla capacità standard di un corpo mortale, e quell'immensa energia si sente ingabbiata in un corpo e lotta per uscire, scuotendolo dall'interno.



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